Moda a Parma: pochi ma qualificati (e internazionalizzati)

  • Home
  • News
  • Moda a Parma: pochi ma qualificati (e internazionalizzati)
Moda a Parma: pochi ma qualificati (e internazionalizzati)

Un sistema forse non determinante per l'economia provinciale, ma pur sempre uno "zoccolo duro", radicato storicamente, e vocato all'internazionalizzazione. Parlando del Sistema Moda della provincia di Parma, lo sguardo è spesso rivolto al passato: all'antica tradizione di eleganza, gusto ed attenzione all'estetica che caratterizza da sempre questo territorio, ed al "saper fare" moda che trae origine dall'esigenza di mantenere la corte ducale di Parma allo stesso livello delle altre corti europee. Poi, con il passare dei secoli e delle rivoluzioni industriali, questi punti di forza hanno trovato espressione, a partire dal secondo dopoguerra, in un tessuto produttivo di piccole e medie imprese produttrici di capi di abbigliamento, accessori, pelletteria per la donna e per l'uomo, distintivi del territorio in cui hanno avuto origine. 

Oggi tale tessuto imprenditoriale ha subito un significativo ridimensionamento, ma non è sparito, come dimostrano alcune elaborazioni di dati statistici a disposizione del Sistema Camerale, con particolare riferimento a Unioncamere Emilia-Romagna ed alla Camera di Commercio di Parma

Al 31/12/2017, le imprese attive nei settori della moda in provincia di Parma rappresentano appena il 7,6% del totale delle imprese manifatturiere, contro un valore più alto sia a livello regionale (15,4%) che nazionale (16,8%), a riprova del citato ridimensionamento del tessuto produttivo locale. Tuttavia, già i dati più recenti sulla demografia delle imprese fanno riscontrare un certo dinamismo dei settori del fashion. Le imprese di moda che si sono iscritte al Registro della Camera di Commercio di Parma nel corso del 2017 rappresentano, infatti, il 6,9% di tutte le imprese di moda registrate al 31/12/2017, contro il 4,2% di nuove iscritte sul totale manifatturiero. La percentuale di nuovi iscritti attivi nella moda è, inoltre, più elevata a Parma sia (di poco) rispetto all'Emilia-Romagna (6,6%) che all'Italia (4,8%). 

Il limite del sistema sta, semmai, nella scarsa strutturazione - riscontrabile in termini di forma giuridica - delle imprese dei settori Tessile, Abbigliamento e Pelletteria. In provincia di Parma, la percentuale di società di capitali sul totale delle imprese di moda è pari al 20,3%, un valore in linea con la media regionale (20,2%) ma inferiore a quella nazionale (28%). A livello di tutti i settori del manifatturiero, la provincia di Parma registra, invece, una percentuale di società di capitali (39,4%) più elevata sia rispetto alla media regionale (35,9%) che a quella nazionale (33,3%). Tornando alla moda, le ditte individuali rappresentano a Parma quasi i due terzi del totale, un valore in sintonia con il livello regionale (63%) ma più alto di quello medio nazionale (56%). Anche in questo caso, la proporzione fra i diversi livelli territoriali è ribaltata considerando l'intero macro-settore manifatturiero, che vede un peso delle ditte individuali più basso a Parma (38%) sia rispetto alla regione (41%) che all'Italia (45%).

La chiave della resistenza alle crisi, pur vissute e sofferte, da parte dello "zoccolo duro" della moda in provincia di Parma sta nella sua vocazione ai mercati internazionali. Il Sistema Moda nel suo complesso, registrando un sensibile incremento dell'export nei primi nove mesi del 2017 (+9,5% rispetto allo stesso periodo del 2016), ha visto aumentare - seppure di poco - il suo contributo alle esportazioni totali della provincia di Parma: dal 4,1 al 4,4% dell'export totale provinciale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'incremento dell'export moda da un anno all'altro è più che doppio rispetto alla media provinciale di tutti i settori (+3,4%). La disamina per singoli comparti consente di attribuire la crescita della moda in misura preponderante alla pelletteria (+25,1%), mentre l'abbigliamento segna una crescita più limitata (+1,7%, circa la metà della media provinciale di tutti i settori), ed il tessile addirittura un calo che sfiora il 7%.

L'abbigliamento, con un valore delle esportazioni nei primi nove mesi del 2017 quantificato in circa 118,5 milioni di euro, rimane il comparto della moda più "pesante" (56% dell'export moda totale) in provincia di Parma, mentre il tessile (in calo) non raggiunge il 5%. La pelletteria ha visto, dal 2016 al 2017, aumentare il suo peso in termini di export, passando dal 35 al 40% dell'export moda totale, con un valore di esportazioni pari a circa 84,5 miliondi euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In conclusione, una "moda di Parma" poco rilevante, a livello quantitativo, nell'economia provinciale punta, tuttavia, su altri fattori di qualificazione e sviluppo:

  • Livello qualitativo medio-alto ed orientamento ai mercati internazionali di nicchia;
  • Modello non di tipo distrettuale in cui singole eccellenze produttive praticano, più o meno frequentemente, partnership ed attività aggregate per l'internazionalizzazione;
  • Forte presenza di imprese o unità locali controllate da Gruppi con quartier generale esterno alla provincia, a conferma di un "saper fare" distintivo del territorio a cui attingono anche le grandi griffe.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA