In chiaroscuro il quadro e le prospettive della moda di Parma

  • Home
  • News
  • In chiaroscuro il quadro e le prospettive della moda di Parma
In chiaroscuro il quadro e le prospettive della moda di Parma

Dal report "Export della provincia di Parma: Anno 2016", redatto a Giugno 2017 dall'Osservatorio Economico-Ufficio Studi dell'Unione Parmense degli Industriali, emerge innanzitutto un dato congiunturale interessante: a fronte di una "non crescita" (-0,1% contro il +1,5% a livello regionale) delle esportazioni registrata in media da tutti i settori della provincia, i comparti della moda (cuoio, tessile, abbigliamento) sono cresciuti del 7% rispetto al 2015 arrivando al valore di 253.112 euro, superati solo dal legno-arredo (+13%) e dalla carta-grafica (+8%). Se poi allarghiamo l'analisi ad altri settori riconducibili alla "filiera del bello", come la cosmesi-profumeria (tradizionalmente inclusa nel settore della chimica-farmaceutica), la performance è ancora più significativa: i comparti della profumeria e della cosmetica crescono, infatti, del 12,4% rispetto al 2015. Il risultato di sostanziale invarianza rispetto al 2015 registrato dall'insieme di tutti i settori della provincia, è, peraltro, ritenuto fisiologico dopo il balzo dell'export registrato l'anno precedente (+10%). 

L'entusiasmo provocato dai numeri della congiuntura è, tuttavia, smorzato dall'analisi della dinamica dell'export negli ultimi 10 anni e, in particolare, dalle variazioni nella sua composizione. La moda ha perso quota nelle esportazioni provinciali (dal 6,3% del 2006 è passata al 4% del 2016), a testimonianza di una crisi economica che ha inciso particolarmente sui settori tipici del Made in Italy e che ha prodotto mutazioni strutturali, con la perdita di unità produttive e di interi sotto-comparti e l'avvio di un lento percorso di riqualificazione complessiva della filiera.

L'indagine su "Industria e servizi a Parma: anno 2016 e previsioni 2017" redatta dallo stesso Osservatorio Economico dell'UPI evidenzia proprio, a questo proposito, che "nei settori del legno arredo e dell'abbigliamento non sono mancati segnali di miglioramento sul fronte della domanda estera, tuttavia essi non paiono sufficienti ad invertitre le sorti di una produzione caratterizzata da una forte volatilità che rende timide anche le previsioni per il 2017". A differenza dei settori del tessile-abbigliamento, la cosmetica-profumeria gode di una timida crescita del mercato interno che contribuisce, assieme al balzo dell'export, ad irrobustire le prospettive di settore.

Dati in chiaroscuro, quindi, per la filiera del bello di Parma, come capita ormai da qualche tempo. Non resta che tentare, da parte dei produttori di moda, l'aggancio fiducioso alle timide prospettive di rimonta emerse nel 2016 e sperabilmente confermate per i prossimi anni.

 

 

Statistiche Filiera del Bello a Parma di parmacouture