Enrico Pignacca: mente e cuore di un imprenditore che guardava avanti

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Enrico Pignacca: mente e cuore di un imprenditore che guardava avanti

In una strana staffetta fra galantuomini, ci ritroviamo a ricordare, a distanza di pochi giorni, un altro imprenditore del nostro territorio che, dopo aver lasciato il segno in mille modi, è purtroppo mancato. Un padre, anche in questo caso. Un esempio per i propri figli, che anche qui hanno preso le redini dell’azienda fondata e fatta crescere dai genitori proiettandola sui mercati internazionali.

Un altro esempio di ricambio generazionale ben riuscito. Non a caso. Enrico Pignacca ha dato il nuovo via ad un’azienda di cosmesi storica di Salsomaggiore Terme, la Pilogen Carezza fondata nel 1898, rilevandola dal suo prozio.

Una vita intensa alle spalle, fatta di emigrazione e poi di ritorno, e di una incessante volontà di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e competenze. Poi il salto da imprenditore, con l’assunzione di tutti i rischi collegati. Il parroco sa cosa vuol dire, o per lo meno lo immagina: segue nella sua attività pastorale diversi uomini d’impresa, ed ha ben chiaro il grande sforzo e la dedizione che sono necessari. Lo dice quasi alla fine di una predica molto sentita, vicina a chi viene commemorato ed alla sua famiglia. 

Il volto è ritratto in una foto visibile a tutti. Sorridente e trasparente: le parole di Enrico, garantisce il parroco, non erano artefatte, ma corrispondevano al suo pensiero. Niente trucchi. La sua mente brillante ha visto più in là ed ha, così, saputo fare fronte ai rischi e capire la giusta direzione da intraprendere. La sua capacità di visione l’ha convinto a far studiare i suoi figli, perché senza conoscenza non si realizzano innovazioni e si limita la crescita dell’azienda. 

Mente, razionalità ma anche cuore. Enrico ha mantenuto salde le radici sue, della sua famiglia e della sua impresa a Salsomaggiore. Ha partecipato attivamente, attraverso l’associazionismo, alla vita della sua comunità. Ha saputo, in tutti i contesti in cui si è trovato a vivere e lavorare, mettersi in relazione con gli altri. Una capacità non banale, che presuppone appunto un cuore in grado di percepire le esigenze e le potenzialità dell’altro. E poi le mani, parte integrante del suo ingegno. Con le mani, Enrico ha saputo plasmare, dare una forma concreta alle sue idee, portando la sua impresa nel futuro.

Tutto questo è raccontato con passo lento ma deciso dal suo prete, a formare il quadro della vita di un imprenditore del Novecento che amava la propria azienda e che, grazie ad uno spirito intraprendente, ha saputo gettare le basi del suo sviluppo internazionale. I figli ne hanno condiviso la visione e seguito l’esempio. 

I figli: Michele e Sara sono quelli che conducono, ora, l’azienda assieme alla madre. Non a caso, sono persone sorridenti e cordiali. Senza infingimenti, se dicono una cosa è perché la pensano. E non hanno paura dei cambiamenti e del futuro, proprio come hanno imparato da Enrico.

 

Il Consorzio Parma Couture esprime affetto e vicinanza a Michele e Sara Pignacca e a tutta la famiglia per la perdita dell’amato papà.