A Pitti Uomo 97, Parma Couture accetta la sfida della sostenibilità di filiera

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A Pitti Uomo 97, Parma Couture accetta la sfida della sostenibilità di filiera

Il gruppo di sette imprese di Parma Couture presenti alla 97-esima edizione di Pitti Uomo a Firenze, svoltasi dal 7 al 10 Gennaio 2020, ha portato in fiera la qualità delle sue collezioni assieme a un’attenzione particolare per le innovazioni e per i gusti e valori espressi dalle nuove generazioni.

Secondo Luigi Eva, titolare assieme ad Anita Violi di Equipage, produttore di pantaloni di fascia alta con sede a Casola di Terenzo (PR), “le piccole imprese di moda devono adeguarsi ad un cambiamento strutturale epocale. Il problema del soddisfacimento dei nuovi bisogni espressi dai giovani, in primis la velocità di risposta, deve essere affrontato secondo una logica di filiera. La riflessione sui nuovi consumatori va quindi estesa dai settori di lavorazione e produzione alle fasi a monte e a valle della filiera. Per affrontare un mercato in continua evoluzione, le piccole imprese devono necessariamente fare gruppo ed essere più disposte a condividere le proprie esperienze e strategie per rispondere a domande di consumo sempre più volatili. Chiudendosi in sé stesse, le imprese non sarebbero, invece, in grado di sostenere questo ineludibile sforzo.”

E a proposito di nuove generazioni, per la seconda volta Equipage ha deciso di affidare parte della propria collezione al giovane stilista Bernardo Giusti

Si rinnovano nella tradizione anche le giacche sartoriali e i cappotti firmati Ernesto, realizzati dall’impresa parmigiana fondata da Gianfranco Bommezzadri.  

Secondo Paolo Piazza di Belts+, produttore di cinture in pelle con sede a Collecchio, “è ancora una fase difficile per i piccoli produttori, tuttavia ci salvano la passione per il nostro mestiere e la creatività che ci è richiesta di continuo per incontrare i gusti mutevoli del mercato. In fondo amiamo il rischio connesso al nostro settore perché ci porta a trovare soluzioni sempre nuove usando la nostra artigianalità e il nostro ingegno.”

Secondo Fabrizio Lesignoli, titolare della ditta Airedale, con sede a Parma, e del brand di cinture in pelle Fabrizio Lesi, “la crescita dei piccoli produttori è possibile se si accettano i cambiamenti, ad esempio quelli legati alla rinnovata presenza dei brand sui canali digitali, e li si affronta in una logica di aggregazione e di collaborazione di filiera.”

Per venire incontro ai nuovi valori espressi da una generazione attenta alle cause dei cambiamenti climatici e ai comportamenti virtuosi che possono ancora salvare il pianeta, il consorziato Bonfanti propone una gamma di borse prodotte con l’utilizzo di lane riciclate, all’insegna della sostenibilità ambientale. 

Coltivano un cauto ottimismo sulle opportunità di mercato, a condizione che si accettino i cambiamenti richiesti, anche le due restanti imprese socie del Consorzio, BB Cravatte con il brand di accessori Franco Bassi ed Emanuele Maffeis con le sue camicie dal taglio sartoriale. 

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