50 anni di manifattura creativa: la cultura della Moda a Parma

  • Home
  • Attività
  • 50 anni di manifattura creativa: la cultura della Moda a Parma
50 anni di manifattura creativa: la cultura della Moda a Parma

 

E' tempo di anniversari importanti per la moda di Parma. Sono passati 50 anni dall'avvio dell'innovativa esperienza, promossa dalla Camera di Commercio di Parma, del Consorzio "Moda a Parma" affidato a colui che sarebbe diventato per tutti l'ambasciatore della moda italiana nel mondo, Beppe Modenese.

Nel 2019, inoltre, saranno passati 35 anni dalla nascita del Consorzio Parma Couture, che tuttora facilita la promozione delle piccole e medie imprese di moda sui mercati internazionali.

In vista dell'appuntamento di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, formuliamo i nostri auguri più affettuosi a tutti i nostri amici, ricordando con questo video che Parma esprime un consolidato saper fare manifatturiero anche nei settori della fashion valley, attraverso le sue imprese culturali e creative che producono abbigliamento, pelletteria, maglieria, accessori, profumi, cosmesi, design, ecc.

Un "capitale" culturale da valorizzare insieme a tutto il sistema "modaparma" in occasione dell'anno in cui Parma sara ... "capitale"!

Tanti auguri!


modaparma: una storia particolare

 

 

 

La moda di Parma è un unicum nel panorama nazionale: il gusto ed il saper fare di un territorio l’hanno resa distintiva. Tuttora il capo o accessorio “prodotto a Parma”, anche da o per grandi griffe internazionali, ha qualcosa in più...

Ripercorriamo una storia entusiasmante...che non è finita.

La moda a Parma. Moda Parma. Il mestiere non si improvvisa. Trae origine nel passato. C'è stato un tempo in cui Parma ambiva a diventare una capitale della moda. Un tempo non troppo lontano. Erano i tardi anni Sessanta. L'arte sartoriale e pellettiera era già radicata nel tessuto dei mestieri cittadini, fin dai Farnese proseguendo con il gusto francese e mitteleuropeo portato dalla Duchessa Maria Luigia ex moglie di Napoleone. 

È solo nel secondo dopoguerra, tuttavia, che la moda italiana venne proposta per la prima volta ai buyer e giornalisti internazionali. Per merito di un nobile, Giovanbattista Giorgini da Firenze, organizzatore della prima sfilata di moda, a Firenze. Poi fu il turno di #Milano capitale mondiale della moda.

E Parma? La petite capitale è sovente culla di talenti che si affermano, poi, altrove imprimendo la loro impronta nella storia. Magra consolazione, direbbero i parmigiani, ma sono nati e/o vissuti a Parma personaggi del calibro di Bodoni, Verdi, Toscanini

Sembra impossibile, ma la città del gusto e dello stile non era in grado, negli anni Sessanta, di comunicare questa sua eccellenza. Ci ha pensato quello che sarebbe stato, in seguito, universalmente riconosciuto come il “Ministro dell'Eleganza”: Beppe Modenese.

Il notissimo PR, vero deus ex machina del successo mondiale della moda italiana a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, ha iniziato la sua luminosa carriera proprio a Parma. Lo ricorda lui stesso nella sua prestigiosa autobiografia, scritta in Italiano e Inglese, pubblicata nel 2013 da SKIRA con il titolo “b.m. Minister of Elegance”. Citiamo testualmente (pag. 85): 

Il 1968 fu anche per me, “giovane” quarantenne, un anno importante, di grandi cambiamenti. Tutto nacque da una telefonata del direttore della Camera di Commercio di Parma, il dottor Vezzali: “Lei non mi conosce – mi disse – ma io ho sentito parlare di lei e, siccome ho pensato di fare qualcosa per la città, vorrei incontrarla”. Nacque così "Moda Parma", che ho seguito fino al 1981 ed è stata la mia prima esperienza fieristica. […] Feci un primo progetto di promozione. Non fu accettato, avevano maggiori ambizioni, volevano fare di Parma una specie di Firenze. Allora cambiai tutto e pensai di fare una sfilata, una volta l'anno, in un periodo in cui erano pochi gli impegni del settore, fine maggio – primi di giugno, invitando i #giornalisti e qualche compratore, ma solo come osservatore. Avremmo presentato le collezioni di tutto quello che il distretto voleva mettere in mostra, dai bottoni alle scarpe, dalle maglie ai vestiti e agli accessori. [...] 

Assieme alla giornalista Maria Pezzo e ad Alberto Lattuada "davamo dritte di stile […] Era molto difficile presentare i bottoni, una delle voci più importanti dell'economia locale? E allora inventai la riproduzione dei quadri fatta con i bottoni. O la creazione di un intero giardino di fiori “abbottonati”. Il filo conduttore di tutte le presentazioni erano sempre alcuni colori scelti per caratterizzare tutte le collezioni, dai bottoni alle scarpe."

Chi l'avrebbe mai detto? Un sistema pubblico-privato lungimirante (oltre alla Camera di Commercio, anche l'Unione Parmense degli Industriali si spese per il progetto Moda Parma), forse un po' troppo ambizioso (Parma novella...Firenze), tuttavia consapevole della capacità di gusto e di stile propria dei produttori di moda locali. Con un anello debole: la comunicazione. 

Beppe Modenese, il futuro Ministro dell'Eleganza, organizzò da pioniere a Parma, con regolarità per circa un decennio, le sfilate della moda parmigiana, utilizzando a piene mani e con grande efficacia promozionale i media allora a disposizione (prevalentemente giornali e riviste di settore).

Il mestiere della moda non si improvvisa. Neanche lo stile ed il gusto, elementi connaturati al territorio di Parma. Beppe Modenese ne riconobbe le potenzialità, riuscì a comunicarle ai media ed ai compratori di livello. 

Diede a Parma la tanta agognata dignità di (piccola) capitale della moda. Poi spiccò il volo verso altri meravigliosi traguardi.

Riproduzione Riservata