Le politiche industriali per il sistema moda in Emilia-Romagna - Convegno

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Le politiche industriali per il sistema moda in Emilia-Romagna - Convegno

Il 4 Febbraio 2016 si è tenuto a Bologna il convegno “Emilia-Romagna Fashion”, organizzato dalla Regione per sollecitare un dibattito sulle politiche più efficaci per sostenere la filiera della moda regionale. 

Secondo i dati presentati da Guido Caselli dell’Ufficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna, la crisi economica ha colpito duramente i settori della moda: dal 2003 al 2015 la produzione complessiva è, infatti, calata del 41,9%. Dal 2008 al 2015, in particolare, il fashion ha perso complessivamente il 7,8% delle imprese ed il 10,4% degli addetti. L’analisi dei dati suggerisce, tuttavia, la presenza di un nucleo di imprese “resilienti” che hanno mantenuto stabile, nei difficili anni di recessione, il loro fatturato: sono quelle che hanno puntato sui mercati esteri ed hanno saputo investire sulle persone.  

Secondo l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi, il sistema moda dell’Emilia-Romagna deve coniugare l’innovazione (soprattutto digitale) con il recupero della storia e della identità delle produzioni, che devono poter poi contare  su una strutturata rete di distribuzione. Gli interventi successivi di Daniela Bigarelli di R&I srl e di Serena Musolesi di Cercal hanno riguardato lo stato e le prospettive di due importanti distretti, quello della maglieria di Carpi e quello delle calzature di San Mauro Pascoli

Il professor Franco Mosconi dell’Università di Parma ha posto, successivamente, l’accento sulle innovazioni di tipo incrementale che sono continuamente realizzate nei settori della moda ed ha suggerito, a tal proposito, di includere pienamente il fashion nella rete regionale dell’alta tecnologia e dei tecnopoli, di investire sul capitale umano e di guardare, a livello nazionale, alle nuove funzioni di Cassa Depositi e Prestiti a sostegno delle imprese. 

La successiva tavola rotonda fra attori pubblici e privati ha evidenziato la necessità di allargare la definizione di “ricerca”, con particolare riferimento alla Strategia regionale di Specializzazione Intelligente (S3), in modo che vengano riconosciuti e valorizzati i fattori di innovazione nella moda, intesa quale componente importante della più vasta industria della creatività

L’intervento conclusivo dell’Assessore alle Attività Produttive Palma Costi ha delineato la possibile politica a più livelli per lo sviluppo della filiera della moda. Relativamente alle competenze del Governo, sono attese – oltre ad azioni di tutela del Made in Italy nel contesto internazionale – anche agevolazioni fiscali che premino la ricerca ed innovazione nel fashion. A livello regionale, gli sforzi saranno diretti a favorire l’internazionalizzazione delle imprese e lo sviluppo di idee originali e progetti condivisi fra imprenditori, sostenendone l’interazione in spazi vocati all’innovazione quali incubatori, Fablab, ecc.