Dopo la crisi COVID, riscopriamo l’eccellenza e sostenibilità del Made in Italy

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Dopo la crisi COVID, riscopriamo l’eccellenza e sostenibilità del Made in Italy

Il dossier “2020 – L’Italia in 10 selfie”, pubblicato dalla Fondazione Symbola (con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri) prima dell’inizio dell’epidemia da COVID-19, rappresenta un’ottima base per la ripartenza perché identifica i punti di forza del nostro sistema manifatturiero al di là degli stereotipi e con la giusta attenzione a nuove opportunità, riguardanti l’innovazione e la sostenibilità, di cui la crisi ha accentuato il valore strategico. 

Cosa ci dice il rapporto, riferito a dati e previsioni fermi al 2018 e 2019? 

Alcune evidenze degne di nota, e proiettabili al futuro, sono queste:

  • Le imprese italiane che hanno scelto la sostenibilità registrano un maggiore dinamismo sui mercati esteri rispetto alle altre: il 51% delle eco-investitrici ha segnalato un aumento dell’export nel 2018, contro il 38% delle altre. Ne beneficia il fatturato: +26% atteso nel 2019 dalle imprese green contro il 18% delle altre;

 

 

 

 

 

 

  • Parlando di moda, l’Italia è il secondo Paese al mondo per quote di mercato (6,8%), dopo la Cina (37%) e davanti a Germania (5,5%), India (4,2%) e Francia (3,3%). Il nostro Paese è inoltre, dopo il Vietnam, il secondo esportatore di abbigliamento verso la Cina (17% di tutte le importazioni cinesi), di gran lunga il primo tra i Paesi che producono moda di qualità (la Francia è 19-esima col 2%). Infine, l’Italia produce oltre un terzo di tutto il valore aggiunto della moda nell’UE-28, avendo saputo mantenere più degli altri la struttura della filiera produttiva;

 

 

 

 

 

 

  • Il nostro Paese, col 15,6% di tutte le scarpe in pelle vendute nel mondo, è secondo per quote di mercato dietro la Cina (17,1%) e davanti a Vietnam (9,2%), Germania (6,7%) e Francia (4,1%).

 

L’Italia in conclusione dimostra, in tutti i settori di specializzazione compresa la moda, di saper coniugare ambiente e coesione sociale, innovazione e tradizioni antiche, empatia e nuove tecnologie, bellezza, capitale umano e legame con i territori. Non è poco, ed è una buona base per i difficili mesi che ci attendono.  


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