Madihah ha 22 anni e già in tasca un diploma di laurea, appena conseguito alla University for the Creative Arts (UCA) di Epsom, una località non distante da Londra. Ha studiato il settore della moda, la storia e le tecniche, gli stili e i materiali. Ed ha trovato la prima opportunità di dare concretezza alle sue conoscenze ed alla sua vena creativa proprio qui, in Italia.
Non in una grande casa di moda, bensì in una piccola impresa che produce pantaloni di alta qualità, realizzati da mani esperte che attingono ad una antica tradizione di artigianalità.
«Come ti sembra la nostra azienda?» è la domanda divertita che le rivolgono Luigi Eva e Anita Violi, titolari di Equipage Srl, dopo aver accolto Madihah all'arrivo in aeroporto, aver attraversato con lei la città - non proprio metropolitana - di Parma ed aver cominciato lentamente a salire con l'auto su strade sempre meno dritte, sempre più strette e isolate. Fino a ritrovarsi, Mrs Madihah Culasy from London, a Casola di Terenzo, Appennino Parmense. Paesaggi incantevoli e aria pulita. «Molto bella...» risponde lei con un sorriso «...certo il luogo è stato...una sorpresa!». "Dove sono finita?" deve aver pensato la giovane stilista catapultata dalla metropoli al paesino di montagna.
Dove è finita Madihah?....Nel cuore della manifattura Made in Italy, dove i sogni di una giovane neo-laureata in Fashion possono davvero realizzarsi.
Madihah segue tutte le fasi di lavorazione che porteranno alla realizzazione della "sua" collezione. "The Cool Guy" è il titolo della capsule con cui ha vinto il concorso indetto da Equipage, in collaborazione con il Consorzio Parma Couture, fra gli studenti dell'ultimo anno del corso di Fashion alla UCA. E' un'emozione forte per lei assistere alla nascita della sua prima collezione.
Ancora più forte è, però, l'emozione di trovarsi per la prima volta a Pitti Uomo, e non da semplice visitatrice. A Firenze, presso lo stand di Equipage, Madihah è accanto alla "sua" collezione, esposta in primo piano e presentata con tutti gli onori agli operatori più qualificati di moda maschile. E' arrivato ad applaudirla da Epsom anche il relatore della sua tesi, il professor Phil Rowland, che scherza e chiacchiera amabilmente con i nuovi amici italiani.
Gli addetti ai lavori, abituati alle fatiche della fiera, esprimono le loro valutazioni sull'andamento della manifestazione. «E tu, Madihah, come hai trovato il Pitti?». A questa domanda, per molti banale, il sorriso di Madihah si apre, una convinta gioia è ben visibile nei suoi occhi neri che anticipano la risposta. «Un sogno. Fantastico, incredibile. Meraviglioso. Sono finora l'unica dei miei colleghi e amici che è riuscita a vivere questa esperienza. E tutti avrebbero voluto viverla!».
Chi ha ascoltato Madihah non può che essere felice di condividere questo momento con lei. E non può che essere orgoglioso.
La squadra di Equipage, come quella di tutte le altre imprese di Parma Couture, deve essere orgogliosa. Perchè è in grado, con la qualità del proprio lavoro ed i valori che trasmette al proprio marchio, di realizzare un sogno. E di ricevere, al tempo stesso, nuove ispirazioni per il futuro.
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